Il Ministero del Turismo ha finalmente pubblicato l’avviso relativo al nuovo bando su credito d’imposta e contributi a fondo perduto per strutture ricettive e per altri operatori del settore turistico.
Gli incentivi per le imprese turistiche sono previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e sono stati già approvati nel relativo decreto del 6 novembre 2021.
In particolare, al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva in attuazione della linea progettuale «Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit» Misura M1C3, investimento 4.2.1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è riconosciuto un contributo, sotto forma di credito di imposta, fino all’80 per cento delle spese sostenute per gli interventi realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2024.
A chi sono rivolte le agevolazioni?
Gli incentivi sono riconosciuti alle imprese alberghiere, alle strutture che svolgono attività agrituristica, alle strutture ricettive all’aria aperta, nonché alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici
Quali sono gli interventi ammissibili?
Sono ammissibili interventi realizzati a partire dal 7 novembre 2021 fino al 31 dicembre 2024. Sono inoltre ammessi gli interventi avviati a far data dal 1° febbraio 2020 e non ancora conclusi al 7 novembre 2021, a patto che le relative spese siano sostenute a decorrere da quest’ultima data.
Nel dettaglio gli interventi previsti che danno diritto all’agevolazione sono:
- Investimenti finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
- Interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche;
- Opere edilizie di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo,
- Ristrutturazione purché funzionali alla realizzazione degli interventi indicati nei primi due punti;
- Realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per le attività termali;
- Spese per la Digitalizzazione;
- Spese per la progettazione relative ai suddetti interventi.
Che forma ha l’agevolazione?
Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto fino ad un massimo di 100.000 euro e un credito di imposta pari all’80% della spesa ammissibile.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dall’anno successivo all’anno in cui sono stati realizzati gli interventi, e non deve superare l’importo concesso dal Ministero. Soltanto per il credito d’imposta il governo ha stanziato altri 100 milioni di euro per il 2022.
Il Contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 100 mila euro è così costituito:
- Importo base fissato in Euro 40.000,00;
- Fino a ulteriori 30.000 Euro se l’intervento prevede la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica (almeno per il 15% del totale dell’intervento);
- Fino a 20.000 Euro destinate all’imprenditoria femminile e a quella giovanile
- fino a ulteriori 10.000 Euro destinati alle imprese con sede legale nel territorio del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
È previsto inoltre un finanziamento a tasso agevolato per coprire le spese ammissibili non coperte dagli incentivi, a patto che almeno il 50% di tali costi riguardi interventi di riqualificazione energetica.
Gli incentivi sono concessi, secondo l’ordine cronologico delle domande, nel limite di spesa di 100 milioni di euro per l’anno 2022, 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 milioni di euro per l’anno 2025, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.
Come fare domanda
Sarà possibile presentare la domanda sulla piattaforma predisposta da Invitalia, a partire dalle ore 12 di lunedì 28 febbraio 2022.
Le domande saranno valutate in ordine di presentazione e secondo criteri specifici, quali la bontà del piano di sviluppo, le potenzialità del mercato e il valore tecnologico delle iniziative.